sabato 23 giugno 2012

Una fiaba per le mie piccole


Saltapicchio Piccolo Drago

Tanti tanti anni fa nella verde contea del Galles del nord la signora di tutti i draghi era finalmente diventata mamma. L’erede al trono che tutto il popolo dei draghi rossi alati sognava da tempo era finalmente nato. Uno splendido piccolo drago rosso, con le alette ancora non molto grandi e con i dolcissimi occhi azzurri che caratterizzano questa specie.
Nello stesso momento nel villaggio di Gordon la moglie del più umile contadino del reame mise al mondo una splendida bambina. Margot era davvero bella, una splendida pelle olivastra e capelli rossi tipici delle migliori dinastie gallesi.
Passarono i mesi e gli anni i due crebbero tranquilli e felici coccolati dai propri genitori ognuno ignaro della presenza dell’altro.
Il piccolo drago era ormai adolescente, 12 anni non sono molti per un drago, ma è esattamente il periodo in cui inizia a volare. Ma lui no. Lui non aveva ancora preso il volo, saltellava qua e la come un bambino felice, ma nel suo cuore la tristezza iniziava a crescere. Non riusciva a volare e per tutti era diventato Saltapicchio il drago saltellante. Nei pomeriggi d’estate saliva sulla vetta della montagna di Prontr e lontano da sguardi indiscreti provava a volare. Correva e correva, raggiungeva il punto prescelto e saltava, saltava per volare… oppla… ma poco dopo riatterrava e le ali sbattevano senza prendere aria.
La splendida Margot era ormai diventata una bellissima ragazzina, al mattino andava a scuola e al pomeriggio aiutava il babbo nei campi. Portava le sementa, raccoglieva i frutti dell’orto e cercava le piante medicinali.

Un giorno mentre cercava “l’orma del drago” una pianta medicinale che cresceva sulle pendici del monte Prontr udì in lontananza degli strani rumori. Qualcosa stava rimbalzando pochi metri più in alto di dove si trovava lei. Incuriosita dai rumori si arrampico sulle rocce del pendio e raggiunse la vetta. L’altopiano davanti a lei era colmo di vegetazione, tantissima era medicinale tra le quali piante di “orma del drago” che erano più alte di lei. Stupita dell’insperata scoperta inizio a raccogliere le foglie verdi delle piante dimenticandosi dei rumori.

Saltapicchio era ormai sfinito aveva provato per oltre tre ore a spiccare il volo invano e le lacrime ormai avevano invaso il suo viso rosso fuoco. Sconsolato decise di tornare verso la caverna della madre.

Due occhi azzurri erano spuntati davanti agli splendidi occhi verdi di Margot, la piccola rimase di sasso.
Saltapicchio alzò gli occhi e vide una splendida bambina davanti a se, due occhi verdi smeraldo lo stavano fissando immobili, e piano piano si stavano riempiendo di lacrime.
“Signor Drago la prego non mi mangi” disse Margot
“Non saprei proprio perché dovrei farlo “ rispose Saltapicchio.
I due rimasero ancora  qualche minuto a fissarsi fino a quando la piccola domandò “come mai stai piangendo? Non conosco molti draghi, ma dovreste essere forti e senza paura”
Saltapicchio, ancor più rattristito spiegò alla piccola amica che non riusciva a volare e che tutti i suoi tentativi erano andati a male. Che non voleva essere chiamato saltapicchio e che se non poteva volare non sarebbe stato mai il re di tutti i Draghi. Margot si ricordò di quando non riusciva ad andare in bicicletta e penso a come doveva sentirsi il drago, così disse “ se vuoi ti aiuto io”
“Ma come puoi fare te umana a farmi volare?” disse Saltapicchio
“Ancora non lo so, ma possiamo provarci” rispose la piccola
“Va bene, io sarò qui tutti i pomeriggi, vieni anche te e proviamo insieme”
Margot torno a casa entusiasta e felice, dimenticandosi l’erba medicinale. Così appena raggiunto il padre non sapendo come giustificarsi disse di aver incontrato un Drago che non sapeva volare e di essersi dimenticata l’erba medicinale. Il padre non le credette e deridendola le disse di tornare a casa e di pulire la stalla per punizione. Margot obbedì senza discutere ancora troppo eccitata per l’accaduto.
Saltapicchio non raccontò niente a casa dell’accaduto, le regole erano regole e la mamma era stata chiara “Nessun rapporto con gli umani, sono pericolosi “.
Nei giorni che seguirono i due si incontrarono ogni giorno sulla vetta della montagna, ma i tantativi di volare erano stati vani. Ne le grida di incitamento di Margot, ne gli sforzi di saltapicchio avevano dato buoni esiti.
Nel pomeriggio del venerdì Margot arrivo nel campo dell’incontro con un bellissimo libro preso in prestito dalla biblioteca del paese e lo aprì davanti al drago. Sfogliò il libro fino ad arrivare a delle illustrazioni in cui si vedevano Draghi rossi adulti cavalcati da principesse gallesi dai folti capelli rossi. Senza dirsi niente i due pensarono la stessa cosa, ma le reazioni furono diverse.
“Non vorrai mica cavalcarmi? “ disse il drago
“Assolutamente no, ho anche paura dell’altezza e poi  non si addice ad una signora cavalcare i draghi” rispose sentita la bambina.
“Certo…” sospiro Saltapicchio
“Certo cosa?” domando Margot.
“certo se questo fosse l’unico modo per volare potremmo provare qui, tanto non ci vede nessuno”
“uhhh e potresti anche rimanere a bassa altezza?”
“Certamente” rispose sorridendo il drago.
Erano contenti, entusiasti e ansiosi di provare. Cercarono una pietra più alta per agevolare Margot a salire sulla schiena del giovane Drago.
“Oppla” e Margot era su Saltapicchio
“Non mi tenere per le orecchie”, “metti i piedi più bassi” gridava saltapicchio
“non muoverti velocemente casco” rispondeva Margot
pochi istanti  le grida si trasformarono in risate.
“Proviamo?”
“Si, pronta?”
“Vai!”
Saltapicchio inizio a correre velocemente. Margot teneva le scaglie del collo del Drago come fossero redini di un cavallo. Saltapicchio salto, Margot impaurita si aggrappò al collo e così saltapicchio atterrò subito.
“Scusa, mi sono impaurita, riproviamo” disse Margot.
Il drago riprese lo slancio per il volo e saltò, stavolta Margot usò le scaglie come avrebbe dovuto fare e il drago sbattè le ali velocemente. Qualche istante e … volò!! Il drago stava volando, volteggiava sulla montagna con Margot felice ed eccitata che rideva e rideva.
Un attimo e le paure del drago erano sparite. Un attimo e le paure della bambina erano sparite.
Due amici che avevano coronato un sogno.
  

1 commento:

  1. Mi ero colpevolmente perso questo splendido post! Per uno scrittore "nelle intenzioni" come me, leggere racconti ispirati come questi sono fonte di una sana invidia.
    Complimenti e sono molto orgoglioso di leggerlo "completato" dopo aver avuto una preziosa anteprima!
    Un abbraccio forte, a te, Saltapicchio e Margot

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