sabato 1 settembre 2012

Dal Kayak a Piran

Partiamo da quello che a mio onesto modo di vedere e' assolutamente uno sport fantastico , per me infattibile, ma fantastico. Abbiamo passato due ore nella natura nel fiume Sava, tra aironi, papere e tre con il solo rumore delle pagaie che entrano in acqua. Fantastico! Il tutto era rotto solamente dalle nostre risate e accident vari perché ci e' sembrato impossibile andare dritti, la barca andava dove voleva inutile pagaiare dalla parte opposta, mistero del Kayak. Dicevo infattibile perché e' fisicamente distruttivo, servono dorsali, addominali e spalle ben messe ( e io non ne sono molto dotato).

Il giovedì quindi e' passato tra questa avventura e un po' di fiume come i mimmi. Acqua marmata ma per loro non faceva differenza. Nella serata decidiamo la cestinazione successiva, sarà Piran.

Unico attracco sul mare della Slovenia, l'Istria e' stata storicamente veneziana e quindi italiana. Qi tutto ha due nomi, italiano e sloveno sembra un po' di essere in alto Adige a parti invertite.
L'arrivo non e ' dei migliori, piove bene bene e abbiamo qualche dubbio sia sul campeggio che sulla Sora visto il tempo. Decidiamo comunque di rischiare e veniamo premiati dal sole che spunta nel pomeriggio. Piran e' senza dubbio una porto caratteristico e molto bello architettonicamente, posizionato in modo fantastico e con un sentiero lungo mare molto piacevole. Pero e ' "morta" non ci sono i colori della vita che inondano le strade, qui ci sono solo ristoranti e le strade solo miseramente grigie ( e sporchino).  Una casa veneziana rossa e' l'unico colore che caratterizza fortemente una parte della piazza principale.

Mangiato zuppa di pesce ( da 10) e cozze ora non ci resta che riprendere la strada verso casa

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